L’associazione è nata oltre trent’anni fa a Rosolina e ha avviato fin dall’inizio con i frati del Santo un’amicizia divenuta negli anni sempre più stretta, al punto che padre Enzo Poiana, allora rettore della basilica, concesse ai Volontari della speranza la sede di via Orto Botanico. «A noi piace dire che siamo stati adottati dai frati – scherza il presidente Alessandro Tognon – perché facciamo quello che loro materialmente non possono fare. In via Orto Botanico abbiamo tre stanzette dove raccogliamo i pacchi alimentari da distribuire ai nostri assistiti, che aumentano di settimana in settimana». Per rientrare tra le famiglie che hanno diritto al pacco è necessario esibire il la certificazione Isee, non superiore a settemila euro e la carta di identità, per dimostrare che si è residenti in Veneto.
Il progetto, denominato per questo motivo “Un magazzino per la carità di s. Antonio”, si è concretizzato grazie al lavoro dei soci dell’associazione e ai finanziamenti elargiti da Caritas Sant’Antonio (onlus dei frati conventuali di Padova con sede in città) e da Fondazione Azimut di Milano, che si sono rispettivamente fatte carico delle spese per il contratto d’affitto del capannone industriale per 6 anni e dei costi per l’acquisto delle attrezzature necessarie al suo allestimento, quali scaffalature, attrezzature e cella frigorifera. Il progetto verrà illustrato durante l’inaugurazione da Alessandro Tognon, presidente dei Volontari della Speranza.
Alla cerimonia parteciperanno padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Sant’Antonio che benedirà la nuova struttura; padre Valentino Maragno, presidente di Caritas Sant’Antonio onlus; Marco Lori e Alessandra Brotto, di Fondazione Azimut di Milano; Dario Tardivo sindaco di Campo San Martino; Franco Vitale, sindaco del Comune di Rosolina (RO), nonché socio volontario dell’associazione che in quel territorio opera da decenni con un secondo magazzino; mons. Roberto Bevilacqua e suor Pia Gasparetto, rispettivamente direttore e responsabile delle Cucine dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola (PD) che da decenni i Volontari della Speranza approvvigionano di alimentari vari.
Saranno inoltre presenti alcuni benefattori di aziende venete che da moltissimi anni donano ai Volontari della Speranza vari prodotti alimentari, permettendo così all’associazione e ai frati del Santo di aiutare concretamente le famiglie più bisognose del territorio.
I Volontari della speranza non si sono fermati nemmeno durante il lockdown, quando hanno consegnato i pacchi a domicilio grazie all’ausilio di due furgoni, uno per l’area di Padova e uno per il Basso Polesine. Poi è ripresa la distribuzione abituale, ogni 15 giorni. Ora i pacchi verranno confezionati nel magazzino di Marsango, uno spazio di circa 200 metri quadrati – che viene inaugurato questo sabato alle 17 – con la benedizione di padre Oliviero Svanera, rettore della basilica del Santo, alla presenza di padre Valentino Maragno, presidente di Caritas Sant’Antonio onlus e dei rappresentanti delle numerose aziende che donano i loro prodotti ai Volontari della speranza, contribuendo ad arricchire le derrate provenienti dal Banco alimentare. «Quello che avanza – aggiunge Tognon – lo portiamo ad altre realtà, come le cucine dell’Opsa di Sarmeola, la mensa dei cappuccini di san Leopoldo o le clarisse del Santuario del Noce a Camposampiero. Abbiamo portato cibo ai frati di Assisi e ai terremotati. A San Possidonio siamo di casa, dal terremoto dell’Emilia del 2012. L’acqua per i pellegrini lungo il cammino di Sant’Antonio la portiamo noi». La carità, evidentemente, non conosce confini né ostacoli. E dove va lei, arriva la speranza.